UNA FIORENTINA DA APPLAUSI (by Guazzi)
Questa Fiorentina continua a stupire. Almeno per chi la può vedere è proprio così. Infatti Villareal-Fiorentina, una partita etichettata da tutti “da Champions League” è stata trasmessa ancora una volta dalla Pornazzo TV, che, ad onor del vero, l'ha soffiata all'ultimo momento a LA7.
Dopo questo inizio polemico (non poteva essere altrimenti) veniamo alla partita.
Allo stadio Madrigal non c'è il tutto esaurito e questo catino infernale si trasforma subito in un mini Artemio Franchi; infatti dalla Pornazzo TV si sentono solo i 1000 impavidi viola che hanno seguito la squadra anche in terra spagnola (alla faccia del calo di spettatori). I giocatori gigliati in campo rispondono da par loro imponendo subito il gioco e lasciando una sola occasione al Villareal con un colpo di testa di Tomasson a cui risponde prontamente una prodezza di Seba Frey. I viola costruiscono gioco con una tranquillità che non si vedeva da anni, tantomeno in trasferta. Il grande gioco degli spagnoli è praticamente annullato da una Fiorentina che rasenta la perfezione. Il furetto Giuseppe Rossi scompare quasi subito. Dall'altra parte sale in cattedra Adrian Mutu, che se fosse meno zingano sarebbe ancora più forte. Spesso infatti si incaponisce nelle sue giocate e vanifica alcune delle infinite ripartenze della Fiorentina. Vieri si muove bene anche se sbaglia un gol clamoroso davanti alla porta, battendo col piattone; fortuna che era in fuorigioco. Kuzmanovic e Liverani, addirittura, recuperano palloni, più di Pazienza che si vede molto meno, e proprio sul pressing del serbo-svizzero nasce il gol della Fiorentina: passaggio per Mutu in profondità, rasoterra in area per Vieri che appoggia sotto le gambe del portiere spagnolo.
Un sogno, la Fiorentina domina, crea occasioni e passa in vantaggio. La reazione del Villareal è timida e lascia ancora più spazi al contropiede degli avversari, tanto che su uno di questi Mutu raddoppia ma si vede annullare il gol per un fuorigioco inesistente.
“Ah, ecco, ora mi torna...” mi pareva tutto troppo bello. Quando le cose si mettono così, sopratutto con le grandi squadre, si sa come va a finire.
L'entrata di Donadel al posto di Pazienza dovrebbe servire a contenere un Villareal che più con i nervi, che con il gioco, si faceva sempre più arrembante. Purtroppo uno dei giocatori più affidabili della rosa Viola commette due errori. Commette un fallo sulla linea laterale dopo essere stato saltato. Sulla punizione che ne consegue si lascia sfuggire Capdevila che insacca comodamente di testa.
Un pareggio totalmente immeritato, soprattutto per quel gol regolare.
In ogni caso ne usciamo ancora più consapevoli di avere una squadra che, come ha detto Mencucci “è un orologio”; non va mai in barca, gioca sempre palla a terra, talvolta rischiando anche molto davanti alla difesa, ma con una sicurezza che quest'anno è davvero un'arma in più. Sembra inutile ripetere (ma non lo è affatto) che tutto questo è merito di dell'allenatore più forte che si sia mai seduto sulla panchina Viola. Cambiano i giocatori e il rendimento rimane costante. Quanti avrebbero scommesso, dopo l'addio di Toni, di vedere una Fiorentina così?

Allo stadio Madrigal non c'è il tutto esaurito e questo catino infernale si trasforma subito in un mini Artemio Franchi; infatti dalla Pornazzo TV si sentono solo i 1000 impavidi viola che hanno seguito la squadra anche in terra spagnola (alla faccia del calo di spettatori). I giocatori gigliati in campo rispondono da par loro imponendo subito il gioco e lasciando una sola occasione al Villareal con un colpo di testa di Tomasson a cui risponde prontamente una prodezza di Seba Frey. I viola costruiscono gioco con una tranquillità che non si vedeva da anni, tantomeno in trasferta. Il grande gioco degli spagnoli è praticamente annullato da una Fiorentina che rasenta la perfezione. Il furetto Giuseppe Rossi scompare quasi subito. Dall'altra parte sale in cattedra Adrian Mutu, che se fosse meno zingano sarebbe ancora più forte. Spesso infatti si incaponisce nelle sue giocate e vanifica alcune delle infinite ripartenze della Fiorentina. Vieri si muove bene anche se sbaglia un gol clamoroso davanti alla porta, battendo col piattone; fortuna che era in fuorigioco. Kuzmanovic e Liverani, addirittura, recuperano palloni, più di Pazienza che si vede molto meno, e proprio sul pressing del serbo-svizzero nasce il gol della Fiorentina: passaggio per Mutu in profondità, rasoterra in area per Vieri che appoggia sotto le gambe del portiere spagnolo.

“Ah, ecco, ora mi torna...” mi pareva tutto troppo bello. Quando le cose si mettono così, sopratutto con le grandi squadre, si sa come va a finire.
L'entrata di Donadel al posto di Pazienza dovrebbe servire a contenere un Villareal che più con i nervi, che con il gioco, si faceva sempre più arrembante. Purtroppo uno dei giocatori più affidabili della rosa Viola commette due errori. Commette un fallo sulla linea laterale dopo essere stato saltato. Sulla punizione che ne consegue si lascia sfuggire Capdevila che insacca comodamente di testa.
Un pareggio totalmente immeritato, soprattutto per quel gol regolare.
In ogni caso ne usciamo ancora più consapevoli di avere una squadra che, come ha detto Mencucci “è un orologio”; non va mai in barca, gioca sempre palla a terra, talvolta rischiando anche molto davanti alla difesa, ma con una sicurezza che quest'anno è davvero un'arma in più. Sembra inutile ripetere (ma non lo è affatto) che tutto questo è merito di dell'allenatore più forte che si sia mai seduto sulla panchina Viola. Cambiano i giocatori e il rendimento rimane costante. Quanti avrebbero scommesso, dopo l'addio di Toni, di vedere una Fiorentina così?