Punto di non ritorno.
Quella di ieri e' stata senza dubbio la peggior giornata dell'era Prandelli-Corvino. Una trasferta e una sconfitta annunciate, ovvio quando due squadre schierano annunciatamente le riserve e una delle due e' la Juve: la differenza gia' consistente nelle squadre titolari si fa impressionante quando i ricambi sono Nedved e Del Piero di fronte a Brivio e Pancaro. Il risultato e' che ieri sera nel primo tempo sembrava di assistere a Poggibonsi Brasile e i ragazzi mandati in campo sembravano piu' una squadriglia giapponese di kamikaze mandata alla carneficina. Questo, dispiace dirlo, e' stato un errore in tutto e per tutto di Prandelli, che pero' avra' sicuramente preferito risparmiare i suoi pezzi da 90 dopo un consistente lavoro atletico durante la pausa natalizia, lavoro che innegabilmente e' stato fatto al rientro dalle vacanze e a cui attribuisco la scarsa vena atletica di queste partite.
In piu' l'infortunio di Frey, gravissimo ora piu' che mai, Toni che in campo con aria sparuta pensa solo a vendette trasversali con avversari ben piu' cattivi di lui, Bojinov che rilascia dichiarazioni di amore al Bayern Monaco chiedendo di andare a giocare per mantenere la forma fisica (dichiarazioni da prendere ovviamente con le molle) e un giocattolo fin'ora perfetto che d'un tratto, dopo una notte maledetta contro la piu' maledetta delle squadre, sembra rompersi.
Adesso siamo davvero al punto di non ritorno, prima di una settimana fondamentale per il futuro Champions. Un punto che mi sta ricordando tantissimo l'infortunio a Batistuta contro il Milan nel 97/98 in cui e' iniziata la rapida discesa dal primo posto, non tanto per gli episodi in se', ma per il clima di paura per quello che potrebbe accadere che d'un tratto e' calato su tutti i tifosi di fede viola.
Adesso vedremo se tutti gli elogi che abbiamo speso per societa' e tecnico saranno confermati: gli errori capita a tutti di farli, la sfortuna e' sempre dietro l'angolo, specialmente quando una cosa e' fortemente desiderata come questo ritorno nel calcio che conta; si tratta di vedere come le persone di cui fin'ora ci siamo strafidati sapranno tenere la situazione sotto controllo e dare una scossa non cecchigoriana o lucchesiana con l'annuncio di una ciliegina o di un nuovo Bojinov, ma con lo stile dellavalliano, deciso ed elegante, con cui questa societa' si auto-etichetta.
In piu' l'infortunio di Frey, gravissimo ora piu' che mai, Toni che in campo con aria sparuta pensa solo a vendette trasversali con avversari ben piu' cattivi di lui, Bojinov che rilascia dichiarazioni di amore al Bayern Monaco chiedendo di andare a giocare per mantenere la forma fisica (dichiarazioni da prendere ovviamente con le molle) e un giocattolo fin'ora perfetto che d'un tratto, dopo una notte maledetta contro la piu' maledetta delle squadre, sembra rompersi.
Adesso siamo davvero al punto di non ritorno, prima di una settimana fondamentale per il futuro Champions. Un punto che mi sta ricordando tantissimo l'infortunio a Batistuta contro il Milan nel 97/98 in cui e' iniziata la rapida discesa dal primo posto, non tanto per gli episodi in se', ma per il clima di paura per quello che potrebbe accadere che d'un tratto e' calato su tutti i tifosi di fede viola.
Adesso vedremo se tutti gli elogi che abbiamo speso per societa' e tecnico saranno confermati: gli errori capita a tutti di farli, la sfortuna e' sempre dietro l'angolo, specialmente quando una cosa e' fortemente desiderata come questo ritorno nel calcio che conta; si tratta di vedere come le persone di cui fin'ora ci siamo strafidati sapranno tenere la situazione sotto controllo e dare una scossa non cecchigoriana o lucchesiana con l'annuncio di una ciliegina o di un nuovo Bojinov, ma con lo stile dellavalliano, deciso ed elegante, con cui questa societa' si auto-etichetta.