martedì, novembre 27, 2007

Manuela - Il ricordo di un amico, di Beppe Severgnini


Pubblico questo commento, uno dei molti che sono stati scritti in queste ore e degno di essere letto e commentato.

Torno da un ennesimo viaggio all'estero, apro il computer e trovo la notizia che non avrei voluto leggere. Se n'è andata Manuela Caffi, la moglie di Cesare Prandelli. Dire che mi dispiace è poco. Giocavamo insieme da bambini, e conosco bene la sua famiglia. Persone perbene, con i piedi piantati nella pianura. Come Cesare, del resto, che viene da Orzinuovi. Un paese pieno di belle figliole, ma lui era andato a trovarsela oltre l'Oglio, a Ticengo. Manuela era compagna di liceo di mia moglie, a Crema. Anche Cesare ed io andavamo a scuola insieme (uno allo scientifico, l'altro al classico: stesso edificio). Lo dico, quindi, perché lo so: nel successo di Prandelli — conquistato e meritato — c'è la mano di lei. Manuela, in un mondo del calcio affollato di ragazzette, era una donna. Lo è sempre stata. Aveva i capelli neri e gli occhi blu, che sbarrava con uno stupore di cui sono capaci solo i lombardi, gli irlandesi e i bambini. L'ho vista poco, in questi anni, l'ho sentita qualche volta. L'ultima, al telefono, da Firenze. Le proponevo di venire con Cesare a non so quale presentazione in città, e l'ho sentita serena, curiosa, educata come al solito. Una giovane signora, che sapeva correre in salita. Vorrei evitare cadute retoriche, che sono sempre irritanti, ma in questi casi diventano di cattivo gusto. Dico solo che la famiglia Prandelli — allenata da lei, Manuela — dimostrava come, perfino nel calcio italiano, si possa conservare quella che gli inglesi chiamano «sanity »: equilibrio, giudizio, senso delle proporzioni. Sono convinto che se la Fiorentina vincerà lo scudetto, prima o poi, sarà grazie a Cesare, uno degli ultimi esemplari di allenatore-educatore (pensate cos'è riuscito a fare con Adriano a Parma, con Mutu e Vieri a Firenze). Ne sono convinti anche la società e i tifosi viola; e ne siamo contenti in molti, in Italia. La Fiorentina è infatti la squadra del cuore di qualcuno, ma è «la squadra della pancia» di molti. Quella che ti sta simpatica, e non sai perché. Ebbene: quando lo scudetto arriverà a Firenze, portatelo a Manuela. Un giglio bianco per due occhi blu.

Beppe Severgnini

lunedì, novembre 26, 2007

LA MIA PRIMA TRASFERTA

E' veramente un posto in culo al mondo... ma ero lì per lavoro e le circostanze hanno voluto che potessi andare a vedere la Fiorentina giocare fuori casa: una partita non bella, segnata dalle tante assenze (anche quella di Prandelli) e che alla fine rispecchia con il risultato finale quanto visto in campo. Il singolo episodio poi penalizza la squadra padrona di casa, ma questa è un'altra storia. Più avvincenti le partite sugli altri campi: il Milan ritrova Ronaldo (buone alcune giocate ma non il gioco (le 2 reti sono frutto di episodi) mentre la Juventus gioca una bella e convincente partita: da tanto la squadra bianconera non riusciva a esprimere un gioco aggressivo e manovrato come invece è riuscita a fare ieri sera. Del Piero parte dalla panchina (buonissima la prova di Iaquinta) ma avrà poi modo di riscattarsi mettendo a segno una doppietta, Trezeguet sblocca come sempre il risultato e centrocampo e difesa giocano una partita tatticamente perfetta. Nedved e Camoranesi stanno ritrovando la migliore condizione e la squadra ne giova visibilmente. L'inte continua a vincere senza problemi, la Roma soffre ma con il secondo gol consecutivo di Panucci in 2 partite riesce a portare a casa tutta la posta in gioco. Convincenti anche le vittorie di Napoli (trascianto da un grande Zalayeta) e dell'Udinese (ottimo campionato fino ad oggi) mentre il Livorno con Camolese pare aver ritrovato anche Tavano e le vittorie. Perfino Tristan sta ritornando il giocatore del La Coruna...
In settimana le coppe, prima dei grandi appuntamenti di domenica prossima... anzi di sabato visto che ci sarà un grandissimo anticipo: Milan-Juve.
ps: una doppietta di Riganò rilancia il Levante!!!!