
Cremonese Atalanta 0-1
Albinoleffe Cesena 0-3
Avellino Pescara 1-3
Brescia Piacenza 1-1
Catanzaro Bari 0-0
Rimini Catania 1-2
Ternana Crotone 1-1
Torino Modena 2-1
Triestina Arezzo 1-0
Vicenza Verona 0-1
Bologna Mantova 0-0
Cominciamo da oggi ad affronatare ed analizzare il campionato cadetto, un po' per seguire da vicino squadre amiche come il Toro e l'Hellas, un po' per ricordarci da dove siamo venuti (lo spareggio con il Perugia risale solo a 16 mesi fa) e renderci ancora piu' conto in che razza di favola stiamo vivendo, nella settimana che anticipa la sfida Champions (???) con il Milan.
Giunti ormai alla 15 giornata di un campionato da sempre assurdamente equilibrato, sta prendendo sempre piu' forma una incredibile discrepanza tra le squadre del nord e le squadre del centro sud. E' il Mantova a farla da padrona, squadra reduce dal doppio salto dalla C2 all B, seguito a distanza dalle piu' blasonate Torino e Atalanta. Navigano nelle zone di alta classifica anche Cesena e Arezzo, sconfitto domenica scorsa a Trieste, e anche il sorprendente Verona del mai domo Adailton e dell'ormai noto Ficcadenti, che probabilmente presto siedera' su una panchina della massima serie. Anche il Modena di Pioli e Bucchi, che commuove sempre per la tragica storia personale (dall'eccellenza alla A col Perugia, squalificato per doping, ripresosi trova poi la ragazza morta a casa dopo un allenamento col Cagliari) impensierisce le prime della classe, mentre stentano ancora Brescia e soprattutto il Bologna di Mandorlini e del dopo Gazzoni.
Assistitendo ad alcune partite di quest'anno, ci si rende conto di quanto il livello della serie cadetta sia sceso negli ultimi anni. Basti pensare che squadre neo promosse dalla serie C, cambiando di poco l'organico, riescono a rivestire molto spesso il ruolo da protagonista. La serie B e' sempre stata molto combattuta fino all'ultima giornata per tutti i verdetti ed e' quasi sempre teatro di prodezze balistiche viste solo nelle trasmissioni sportive notturne (i cosiddetti 'quercioli da serie B'), ma ormai c'e'una distanza dalla massima serie che sembra incolmabile. L'eccessivo numero di stranieri, la crisi di pubblico negli stadi, l'allargamento prima a 24 poi a 22 squadre, il fallimento di squadre come Genoa, Napoli e Perugia sono le probabili cause di questa crisi.

In questo contesto si muovono il Torino di nuovo corso di Cairo (che oggi sulle pagine della rosa si accomuna ai Della Valle), che con tutta probabilita' riuscira' a centrare la promozione diretta, e il Verona, che da anni ormai convive con la contestazione al suo presidente Pastorello. Il Toro ha una squadra di tutto rispetto, un attacco stellare e pelatissimo (Stellone, Rosina, Fantini - gia'a 7 gol quest'anno- rinforzato anche da Muzzi) e un allenatore bravo e preparato come De Biasi. L'Hellas invece, privatasi del suo cannoniere Bogdani (di regginiana memoria) e di altri buoni giocatori come Berhami, si e' presentata con un organico giovane e inesperto, ma Adailton, Ficcadenti e il calore delle Brigate Gialloblu (anche domenica in piu' di 2000 a seguire il derby col Vicenza), stanno lanciando l'Hellas oltre ogni aspettativa e forse qualcuno sta iniziando anche a sperare in qualcosa di piu' di una salvezza tranquilla. Purtroppo pero', mentre il Toro sta vivendo davvero un nuovo corso che in pochi anni lo rivedra' sicuramente tra le protagoniste della serie A, finche' a Verona non riusciranno a scrollarsi di dosso il radicatissimo prediente Pastorello, saranno costretti a galleggiare tra Crotone e Albinoleffe, senza poter tornare dove compete a una squadra che solo 20 anni fa vinceva il suo primo scudetto con Elkjaer e Galderisi.