lunedì, maggio 08, 2006

ALLA FIORENTINA UN BEL 30 E LODE

I giochi sono ormai fatti. Tra 90 minuti la Juventus potrà festeggiare il suo 29° scudetto e la Fiorentina il suo ritorno tra le grandi di Europa. Difficilmente infatti la Reggina, soprattutto quella vista a Firenze, potrà prevalere sulle motivazioni e le qualità telefoniche e tecniche della squadra di Capello. A Franchi una rappresentativa dei tifosi amaranto avrebbe forse fatto meglio dei suoi beniamini. Del resto i bianconeri e i viola non potevano auspicarsi un ultima di campionato migliore di questa con lo scontro diretto tra Milan e Roma, che sono le uniche due squadre ad avere ancora qualcosa da giocarsi. In un calcio che sta per iniziare l'ennesimo esame di coscienza bisognerebbe certo rivedere anche i calendari delle ultime giornate: partite senza senso e dal risultato già scontato, riserve che fanno i loro esordio magari contro avversari ancora in lotta per traguardi ambiziosi (non tanto Gheddafi, ma ad esempio il portierino del Parma De Lucia). Insomma certi risultati non hanno neanche bisogno di una telefonata per venir fuori! Onore comunque al Treviso che a Roma ci ha messo impegno e per poco con Borriello non agguantava un clamoroso pareggio! Intanto la famiglia Agnelli ha fatto sapere che riguardo al futuro della Triade molto è ancora in discussione e che probabilmente quella di maggio sarà l'ultima bolletta pagata dalla Juve a Moggi. Certo che sarebbe clamoroso, nel caso di una epurazione dai vertici della Vecchia Signora se altri Club si mettessero a gareggiare per ingaggiare il Lucianone nazionale. Intanto a Firenze si respira area di Europa. Le coreografia delle curve viola hanno consumato i rullini dei fotografi accreditati a bordo campo. Stavolta anche la Ferrovia non è stata da meno: mi immagino, io che ero sotto ad uno di quegli immensi striscioni, che infinito amore ci sia voluto per cucire km e km di stoffa: oh Guazzi che fai anche il sarto? Sulla partita davvero poco da dire: in 20 minuti era già tutto finito. Strano però che nessuno abbia avuto niente da dire, al contrario di quanto accaduto qualche domenica fa a Siena. Ma anche qui scopriamo l'acqua calda. Valeva però esserci non solo per ammirare lo spettacolo dei tifosi, ma anche per battere le mani al 30° gol di Toni (da 47 anni non si raggiungeva quota 30 nella classifica marcatori!) e per vedere Bojinov sbagliare alcune occasioni a dir poco clamorose. Alla fine anche il bulgaro trova il gol e ricambia la fiducia del mister e degli ultras viola andando a raccogliere applausi e cartellino sotto una Fiesole festante. Ancora però 2 parole su Toni prima di traferirsi sugli altri campi per le marcature più belle della giornata. Cosa accadrà a fine stagione? Alcune voci danno il numero 30 viola in partenza per piazze ancora più prestigiose di quelle della Signoria. Credo però che se la squadra di Prandelli - cosa oramai quasi certa - strapperà un biglietto per la Champions basterà un bel ritocco all'ingaggio per trattenere il Bomber all'ombra della Torre di Arnolfo. Certo se Moratti offrisse Pizzarro e Cruz... io ci penserei davvero se fossi DVD. Ma veniamo ali gol più belli della domenica: al 3° posto il gran destro di Ciccio Ferrante in Ascoli-Lazio. L'attaccante, vecchio cuore granata, riesce a riscattarsi dopo l'errore dagli 11 metri, battendo con un bolide sotto la traversa del sempre più stupefacente (non nel senso di drogato) Ballotta. Anche Pandev, all'undicesima rete stagionale, merita una degnalazione per la sua rete, ma stavolta i gradini del podio sono già tutti occupati. Al 2° posto il primo centro in serie A di Gastaldello che con una torsione di testa davvero bellissima, regala l'ultimo dispiacere casalingo ai tifosi interisti (Coppa Italia permettendo). Al 1°posto quel missile sotto forma di pallone scagliato da Seedorf sotto l'incorcio dei pali di un pur bravo De Lucia. Esterno destro dai 25 metri che disintegra la ragnatela che un bravo ragnetto aveva costruito con amore tra quei due legni. Veramente un gran gol. L'ultima segnalazione, doverosa, è il gran sinistro al volo del Bomber (nel senso di bombarolo) libico Saadi Gheddafi (del quale sono riuscito ad avere in esclusiva un autografo vedi foto) . Entrato a 10 minuti dalla fine, il figlio del Colonnello delizia prima la platea con un colpo di tacco e poi sfiora lo storico gol con un diagonale al volo sul quale però quell'orgoglioso di un Chimenti ci mette la mano. Peccato davvero. Un giocatore che ha dato così tanto al calcio, forse si sarebbe meritato qualcosa di più...