martedì, gennaio 09, 2007

ABOUT APOCALYPTO

Dato che questo blog è terra arida senza acqua, nonostante (e li ringrazio pubblicamente) i pochi assidui, simpaticissimi e affezionatissimi commentatori, mi permetto di svariare ancora una volta dal tema calcistico per scrive 2 righe sul nuovo film di Mel Gibson, APOCALYPTO, che ho avuto modo di vedere. Ormai parlare di Mel Gibson, specialmente quando è dietro la macchina da presa, sta diventanto l’ultima moda del momento. Schierarsi pro o contro le sue opere cinematografiche pare infatti essere diventato l’ennesimo spartiacque tra due posizioni che troppo spesso rischiano di essere, entrambe, pregiudiziali e ideologiche. Dopo The Passion ecco i giornali e l’opinione pubblica scagliarsi contro la nuova pellicola del regista e attore australiano con parole di fuoco soprattutto contro chi non ha posto un divieto ai minori data la presenza di scene forti, di violenza gratuita. Altri luoghi comuni sulla pellicola riguardano invece la conquista da parte degli spagnoli nelle terre del continente americano e lo scontro con le civiltà autoctone del luogo. Nulla di tutto questo. O meglio. Il film vive, data la drammaticità della storia raccontata, l’inciviltà e la superstizione del contesto culturale delle popolazioni indigene, di scene forti, crude e anche sanguinose, ma mai gratuitamente violente. Non si può pretendere, (ma di questo in fondo in fondo si accusa Mel Gibson), di rivisitare e di riproporre verità storiche e documentate con rappresentazioni romantiche e condite con una melassa buonista che per non turbare i nostri animi fragili, ma soprattutto le nostre comode convinzioni, deve omettere o ridisegnare verità e storicità di certi fatti. Il realismo cinematografico voluto da Gibson è una scelta artistica che, a mio parere, è anche la più efficace a rappresentare certe situazioni e a coinvolgere in modo appassionato e partecipato lo spettatore. Anche in questa pellicola, oltre alla meticolosa cura dei costumi e la spettacolarità delle ricostruzioni sceniche, il regista australiano ha fatto recitare i suoi attori in lingua indigena, ma questo non affatica per niente la visione, ma facilità, quasi paradossalmente, il coinvolgimento con la narrazione. Il fatto però, è che viviamo oggi in un contesto culturale che per certi versi ripercorre e ripropone, seppur in modo meno atroce, una cultura violenta e "disumana", perchè contro la ragione. Per cui è facile, anche perchè indotto, scandalizzarsi se in un film il regista, (studiando la storia, i documenti e i trattati degli esperti), riproduce la violenza delle torture romane, o i sacrifici umani delle popolazioni Maya, mentre non ci si scandalizza e non si inorridisce per l'atrocità e la disumanità che ha attraversato la storia delle grandi civiltà. Del resto i conqustadores cattolici spagnoli non fecero altro che stermiare gli infedeli che non volevano a forza convertirsi al cristianesimo, distruggendo con un raffreddore una civiltà felice, ridente che per beneficiare della clemenza del dio sole era pronta a sacrifcare migliaia e migliaia di vite umane. Solo in certi casi, soprattutto quando sul banco degli imputati c'è la Chiesa, ecco che l'orrore viene non solo tollerato, ma anche proposto come importante elemento educativo e pedagogico. Cosa vogliamo raccontarci gente?! Una cosa sola: la verità, se è possibile. Capiamoci bene. Il cinema è arte e creazione, per cui ben vengano quei fantastici film di fantasy e di fantascienza, ma su certi temi non ce la raccontiamo come più ci fa comodo. Per cui quel che mi piacerrebbe è un equilibrio critico che purtroppo non è così spontaneo nella natura umana. Lo si vede sulle piccole cose, figuriamoci su tematiche che hanno a che fare con valori di giudizio, principi, e "politica".
Detto questo, andate a vedere questo bel film d'avventura, amore e amicizia: avvincente per la storia, spettacolare per la scenografia e i costumi.... Magari, questo sì, non portateci il vostro nipotino: basta che poi non resti a casa a giocare a qualche splatter alla play station. Buona visione.

3 Comments:

Blogger Dao said...

Guarda Zeno, ormai mi censurano tutto, sono 3 mesi mando articoli scritti col cuore in mano, e questa redazione di gobi me li censura "per scarsa apertura della ragione"... ma che lo so io!

10:55 AM  
Blogger Rose said...

Comunque Ronaldinho che fa la contrifigura al protagonista non è niente male.....

1:27 PM  
Blogger Rose said...

Bocciata invece la presenza del carriero che pretendeva di unsare il cellulare durante le riprese del film: si sta valutando di nascondere l'auricolare sotto una parrucca più folta. Chissà...

1:40 PM  

Posta un commento

<< Home