Mamma mia...!
Alle 15 decido che e’ ora di andare…spengo il computer, via scarpe, pantaloni e camicia per far spazio a jeans, scarpe da ginnastica, maglia e felpa della viola…
Tra 4 ore e 45 si gioca Everton-Fiorentina, a Liverpool…Sono senza biglietto.
Imbocco la M5, direzione Nord. Poco meno di 3 ore dopo sono incolonnato nei pressi dello stadio…tutte le macchine hanno qualcosa che accenni all’Everton…mi sento solo in terra straniera…e, avvolto dalla mentalita’ che abbiamo, anche leggermente impaurito, uncomfortable direi. Macchina con guida a sinistra e la scritta “filiale di Firenze” sulla targa. Decido di parcheggiare un po’ lontano dallo stadio… ma sfortunatamente tutti parcheggi sono per residenti…faccio allora per ritornare verso Goodison Park, e mi trovo a costeggiare un grosso edificio sulla mia sinistra… E’ Anfield Road…il tempio dei Reds…incredibilmente a meno di 500m da quello dei Blues. Emozione. Alla fine parcheggio la macchina, in un parcheggio custodito…che mi dicono essere sicuro. Da solo, a piedi mi dirigo verso lo stadio, mi faccio indicare il settore ospiti e gia’ mi sento piu’ a casa. La caccia al biglietto dura pochi minuti, un ragazzo del valdarno ne ha uno in piu’. Per la seconda volta consecutiva vedro’ la Fiorentina in una trasferta europea. Sono le 18.45 manca ancora un’ora all’inizio della partita quando squilla il telefono. Guardo il display. “John”.
John l’ho conosciuto sull’aereo che da Londra ci porto’ a Oslo 20 giorni or sono. Lui, tifosissimo del’Everton, andava a Bergen a vedere il loro sedicesimo di finale. Rispondo. Mi dice di raggiungerlo al pub dove si ritrova sempre con i suoi amici prima della partita. Sono titubante, poi decido che un’occasione del genere non mi ricapita…e mi sento che sto andando incontro ad una cosa che ricordero’ a lungo. Faccio il giro dello stadio, cammino in mezzo a migliaia di persone con vessilli dell’Everton finche’ arrivo al pub…Chiamo John…il quale si affaccia, mi vede, sorride…ed esce in strada. Abbraccione…e si entra nel pub. Sono leggermente in soggezione…non appena dentro John fa a voce alta…” Questo e’ Leo, di Firenze, tifoso della Fiorentina”. E tutti arrivano a salutarmi, darmi la mano,pacche sulle spalle, che chi parla uno storpiato italiano “Comme sta?”, “Benvenutto”. Non passa 30 secondi che gia’ avevo una pinta in mano, rigorosamente offerta dal loro. Poi mi presenta uno ad uno tutti i suoi amici, e suo figlio. Passiamo una buona mezzora a ridere e chiacchierare, mi fanno levare il giubbotto, e si fanno foto, io con la mia felpa della viola nel pub insieme a loro. Mi raccontano di Firenze…della citta’ bellissima, della serata freddissima, dello stadio, che loro non concepiscono. Sono rimasti delusi. Come dargli torto? Mi raccontano che sono 28 anni che prima della partita, prima di ogni benedetta partita loro si ritrovano in quel pub. Gli chiedo cosa pensano della partita di stasera. “Se giocate come a Firenze non vediamo palla”. Gia'...se... E poi si parla d’altro…Raggiungo anche una mezza promessa per un biglietto l’anno prossimo, magari per Everton-Liverpool…vediamo. “Basta che mi dici quando vuoi venire, il biglietto te lo trovo io”. Verso le 19.35 ci si incammina verso lo stadio. Fuori e’ ancora un formicolio di gente. Tutti hanno il loro posto, tutti entrano gli ultimi 10 minuti. Penso che forse il posto che trovero’ non sara’ il migliore, ma non importa molto. Di fronte allo stadio ci salutiamo. John mi chiede se riesco a ritrovare la macchina, se voglio che mi aspetti fuori e camminiamo assieme. Lo rassicuro. Ci scambiamo un in bocca al lupo e mi dirigo nuovamente verso il settore ospiti. Entro alle 19.40. Una bolgia infernale. L’atmosfera e’ fantastica. Trovo posto in corrispondenza della linea di fondo campo. In 5.a/6.a fila…anche fortunato penso. La partita e’ stata in sofferenza, dal primo al 90esimo minuto…2-0 Everton, supplementary…e ancora patire. Il tifo incessante e rumorossisimo dei toffees…mai sentito un tifo cosi assordante in uno stadio. Impressionante. Faceva venire i brividi, metteva in soggezione. La Fiorentina ha giocato male, e’ stata fortunate, ma ha lottato fino all’ultimo. Non era facile. E per la prima volta ho capito che i rigori non e’ solo questione di fortuna. Dopo il gol di Gravesen, Pazzini si incammina dal centro campo. Il fischi, gli ululati, i buu sono assordanti…assurdo…non so se in TV rendeva…ma ad esser li c’era, e come, da avere paura, da essere in soggezione almeno. Tiro e rete. Bravo Pazzo.
Quando Osvaldo va sul dischetto penso che possa sbagliarlo…giovane, inesperto…con tutta questa pressione…Il tutto invece si trasforma in irriverenza…Rimbomba il coro “Argentina, Argentina, Argentina…”. Osvaldo si gira, sorride e fa cenno con la mano verso i tifosi…poi si incammina verso il centrocampo…due passi…si ferma, torna indietro e abbraccia Frey. Bello. Bravo.
Il resto e’ un rigore sbagliato da loro e Santana che segna…La festa comincia, la gioia esplode… I toffees sono increduli…I viola urlano la loro gioia e sofferenza al cielo.L’abbraccio con I giocatori fantastico… I Blues escono dal campo a testa alta…tutto lo stadio applaude…prima di svuotarsi…e lasciare spazio ai cori dei viola. Guardo il telefono…uno dei tanti messaggi ancora da John. Prima dei calci di rigore mi aveva scritto “Enjoy it, it’s only a game”. Un grande. Dopo 20 minuti usciamo dall stadio…accompagnati da poliziotti a cavallo. Uno di loro di fa cenno di seguire la folla, gli dico che ho la macchina parcheggiata dall’atra parte. Saluto Fede (o Shino per chi lo conosce) e mi incammino verso la Twingo. Finisce come era iniziata…da solo, a piedi per le vie di Liverpool. Mi aspettano 350 Km di macchina e 3 ore di guida nella notte inglese…per fortuna a cuor leggero…
Tra 4 ore e 45 si gioca Everton-Fiorentina, a Liverpool…Sono senza biglietto.
Imbocco la M5, direzione Nord. Poco meno di 3 ore dopo sono incolonnato nei pressi dello stadio…tutte le macchine hanno qualcosa che accenni all’Everton…mi sento solo in terra straniera…e, avvolto dalla mentalita’ che abbiamo, anche leggermente impaurito, uncomfortable direi. Macchina con guida a sinistra e la scritta “filiale di Firenze” sulla targa. Decido di parcheggiare un po’ lontano dallo stadio… ma sfortunatamente tutti parcheggi sono per residenti…faccio allora per ritornare verso Goodison Park, e mi trovo a costeggiare un grosso edificio sulla mia sinistra… E’ Anfield Road…il tempio dei Reds…incredibilmente a meno di 500m da quello dei Blues. Emozione. Alla fine parcheggio la macchina, in un parcheggio custodito…che mi dicono essere sicuro. Da solo, a piedi mi dirigo verso lo stadio, mi faccio indicare il settore ospiti e gia’ mi sento piu’ a casa. La caccia al biglietto dura pochi minuti, un ragazzo del valdarno ne ha uno in piu’. Per la seconda volta consecutiva vedro’ la Fiorentina in una trasferta europea. Sono le 18.45 manca ancora un’ora all’inizio della partita quando squilla il telefono. Guardo il display. “John”.
John l’ho conosciuto sull’aereo che da Londra ci porto’ a Oslo 20 giorni or sono. Lui, tifosissimo del’Everton, andava a Bergen a vedere il loro sedicesimo di finale. Rispondo. Mi dice di raggiungerlo al pub dove si ritrova sempre con i suoi amici prima della partita. Sono titubante, poi decido che un’occasione del genere non mi ricapita…e mi sento che sto andando incontro ad una cosa che ricordero’ a lungo. Faccio il giro dello stadio, cammino in mezzo a migliaia di persone con vessilli dell’Everton finche’ arrivo al pub…Chiamo John…il quale si affaccia, mi vede, sorride…ed esce in strada. Abbraccione…e si entra nel pub. Sono leggermente in soggezione…non appena dentro John fa a voce alta…” Questo e’ Leo, di Firenze, tifoso della Fiorentina”. E tutti arrivano a salutarmi, darmi la mano,pacche sulle spalle, che chi parla uno storpiato italiano “Comme sta?”, “Benvenutto”. Non passa 30 secondi che gia’ avevo una pinta in mano, rigorosamente offerta dal loro. Poi mi presenta uno ad uno tutti i suoi amici, e suo figlio. Passiamo una buona mezzora a ridere e chiacchierare, mi fanno levare il giubbotto, e si fanno foto, io con la mia felpa della viola nel pub insieme a loro. Mi raccontano di Firenze…della citta’ bellissima, della serata freddissima, dello stadio, che loro non concepiscono. Sono rimasti delusi. Come dargli torto? Mi raccontano che sono 28 anni che prima della partita, prima di ogni benedetta partita loro si ritrovano in quel pub. Gli chiedo cosa pensano della partita di stasera. “Se giocate come a Firenze non vediamo palla”. Gia'...se... E poi si parla d’altro…Raggiungo anche una mezza promessa per un biglietto l’anno prossimo, magari per Everton-Liverpool…vediamo. “Basta che mi dici quando vuoi venire, il biglietto te lo trovo io”. Verso le 19.35 ci si incammina verso lo stadio. Fuori e’ ancora un formicolio di gente. Tutti hanno il loro posto, tutti entrano gli ultimi 10 minuti. Penso che forse il posto che trovero’ non sara’ il migliore, ma non importa molto. Di fronte allo stadio ci salutiamo. John mi chiede se riesco a ritrovare la macchina, se voglio che mi aspetti fuori e camminiamo assieme. Lo rassicuro. Ci scambiamo un in bocca al lupo e mi dirigo nuovamente verso il settore ospiti. Entro alle 19.40. Una bolgia infernale. L’atmosfera e’ fantastica. Trovo posto in corrispondenza della linea di fondo campo. In 5.a/6.a fila…anche fortunato penso. La partita e’ stata in sofferenza, dal primo al 90esimo minuto…2-0 Everton, supplementary…e ancora patire. Il tifo incessante e rumorossisimo dei toffees…mai sentito un tifo cosi assordante in uno stadio. Impressionante. Faceva venire i brividi, metteva in soggezione. La Fiorentina ha giocato male, e’ stata fortunate, ma ha lottato fino all’ultimo. Non era facile. E per la prima volta ho capito che i rigori non e’ solo questione di fortuna. Dopo il gol di Gravesen, Pazzini si incammina dal centro campo. Il fischi, gli ululati, i buu sono assordanti…assurdo…non so se in TV rendeva…ma ad esser li c’era, e come, da avere paura, da essere in soggezione almeno. Tiro e rete. Bravo Pazzo.
Quando Osvaldo va sul dischetto penso che possa sbagliarlo…giovane, inesperto…con tutta questa pressione…Il tutto invece si trasforma in irriverenza…Rimbomba il coro “Argentina, Argentina, Argentina…”. Osvaldo si gira, sorride e fa cenno con la mano verso i tifosi…poi si incammina verso il centrocampo…due passi…si ferma, torna indietro e abbraccia Frey. Bello. Bravo.
Il resto e’ un rigore sbagliato da loro e Santana che segna…La festa comincia, la gioia esplode… I toffees sono increduli…I viola urlano la loro gioia e sofferenza al cielo.L’abbraccio con I giocatori fantastico… I Blues escono dal campo a testa alta…tutto lo stadio applaude…prima di svuotarsi…e lasciare spazio ai cori dei viola. Guardo il telefono…uno dei tanti messaggi ancora da John. Prima dei calci di rigore mi aveva scritto “Enjoy it, it’s only a game”. Un grande. Dopo 20 minuti usciamo dall stadio…accompagnati da poliziotti a cavallo. Uno di loro di fa cenno di seguire la folla, gli dico che ho la macchina parcheggiata dall’atra parte. Saluto Fede (o Shino per chi lo conosce) e mi incammino verso la Twingo. Finisce come era iniziata…da solo, a piedi per le vie di Liverpool. Mi aspettano 350 Km di macchina e 3 ore di guida nella notte inglese…per fortuna a cuor leggero…
Etichette: Everton, John, Liverpool, Osvaldo, Pazzini, Santana
5 Comments:
Pive for president....
rose gobbo...
Grande Pive, il primo inviato del Blog!!! Vediamo eprò di non mettere anche "la coperta" nel rimborso spese!!!
PS. articolo bellissimo! grande Pive!!!
articolo strepitoso!!!!
pive for ever!!!
un altro mondo...speriamo di arrivarci.
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