giovedì, marzo 13, 2008

GRATTA E VINCI, VINCI SPESSO, VINCI ADESSO

Vi ricordate Doraimond il gatto spaziale, bhè ieri sera dopo anni lo abbiamo rivisto nelle vesti di Frey, quando sul rigore calciato da Jagielka, tira fuori dalla sua taschina magica una manona abnorme che allontana la palla e le speranze dell’Everton.
Ma veniamo ai fatti, di sicuro i giocatori dell’Everton ieri sera qualcosa avevano preso (pare che i Guazzi sia passato negli spogliatoi ed abbia sostituito il tè caldo con il suo vin brulè).
Nella bolgia del Goodison Park c’è stata una sola squadra, ovvero quella di casa, che pareva giocasse la finale dei mondiali. La Fiorentina s’è vista poco, Bobone Ectoplasma, il centrocampo che raccogliava margherite, così dopo 15 minuti l’Everton sfrutta una indecisione di Frey e della difesa, e Jhonson la butta dentro di costola (pareva un gol del Bomber ai campini). La Viola si blocca e gli inglesi crescono, il dominio è imbarazzante.
Fine primo tempo. Inizio secondo tempo.
Esce Bobo, entra Pazzo, ma la storia non cambia e al 66’ Arteta fa partire uno scud in diagonale da 35 metri, che distrugge completamente l’aria gigliata e si insacca nell’angolino basso a fil di palo, levando una splendida ragnatela lì da 4 anni.
Ormai il morale viola è sotto i tacchetti e certo il clima del Goodison Park non aiuta, sembra di essere al Colosseo a vedere Massimo Decimo Meridio che lotta per vendicare la famiglia trucidata.
Ormai la partita si gioca solo nella metà campo viola, centrocampo e difesa si inventano allora il gioco nel gioco, ovvero colpire un tifoso seduto sull’ultima fila delle gradinate che sventola un A4 con scritto Veltroni presidente. Risultato pallonate sparate a chi sa chi.
Si va ai tempi supplementari e la partita si trasforma nella finale di Wimbledon, viene montata una grossa rete sulla linea di centrocampo e parte la sfida a calcio tennis.
La fiorentina resiste con carattere e poco gioco, ma resiste. I leoni dell’Everton hanno trovato il loro San Daniele. Si passa al gratta e vinci dei rigori e i cardiopatici spengono la tv, iniziano i riti scaramantici per tutta e firenze, sale, aglio al collo, paletto di frassino, corna, cornetti e cappuccini per i pensionati.
Yukubù becca il palo, Frey fa la magia, Santana di piatto e i quarti sono serviti.
L’impresa è riuscita. Non è stata una gran partita, l’Everton ha imposto il suo gioco all’inglese in un campo più largo che lungo. La fiorentina ha sofferto e si è guadagnata e meritata il passaggio del turno. Certo gli inglesi forse meritavano di più, ma del resto all’andata non hanno neppure giocato e non potevano certo pretendere che gli si regalasse la partita. Del resto chi gioca a calcio sa bene che a volte le partite non durano solo 90 minuti e neanche 120, e i Prandelli Boys questo l’hanno imparato bene, riuscendo a mantenere la concentrazione e la freddezza necessaria per uscire indenni.

2 Comments:

Blogger Rose said...

2 cose da precisare: il gol non era di costola ma di naso e il cartello esposto dal tifoso non diceva VELTRONI PRESIDENTE ma "TOCCAFONDI PRONTO A SUBENTRARE!"

10:43 AM  
Blogger BolaGuazzi said...

L'articolo migliore premiato solo dal commento di un gobbo...

me ne scuso in ritardo.

Comunque io i Vin Brulè 'un lo fo...è roba da terroni del nord.

10:45 AM  

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