Il maestro Zeffirelli
Sono belle le parole dette da Zeffirelli riguardo il comportamento tenuto da Firenze dopo la morte della moglie di Prandelli. Io non ero allo stadio, ne' sono a Firenze...dunque l'ho vissuta tutta per radio, tv e internet...ma quello che provavo e l'atmosfera ho respirato coincide esattamente con quanto, con parole semplici, Zeffirelli descrive. Riporto qua uno stralcio dell'intervista, visto che magari qualcuno puo' non averla letta.
"Maestro Zeffirelli, Cesare Prandelli ha definito il rapporto che lo lega a Firenze indissolubile. Lei come lo descriverebbe?
‘Dico subito che, come fiorentino, non sono rimasto affatto sorpreso. Ero certo che i fiorentini avrebbero trovato il modo di stupire, e lo hanno fatto forse nel modo più semplice ma assolutamente efficace. Scoraggiando, col silenzio ed una grande compostezza, il tentativo di volgarizzazione del dolore. A cosa sarebbe servito vedere persone piangere e disperarsi in maniera quasi teatrale?’
Eppure è stata proprio questa semplicità a catturare l’attenzione Nazionale.
Firenze ha risposto nell’unica maniera possibile mettendo avanti ai sentimenti la discrezione. E’ stato dimostrato come è possibile condividere i momenti difficili di una persona dover scadere nella drammaticità. Civile: ecco come definirei il legame che si è venuto a creare tra allenatore e città. E credo di non sbagliarmi nel dire che Prandelli è l’unico allenatore tanto amato degli ultimi vent’anni. Ma c’è di più.’
Cioè?
‘Sugli spalti, così come in campo, si è sentito amore. Si è respirato amore. Non voglia di calcio, non timore per una partita importante che doveva ancora essere giocata. Il pallone, per un attimo, è finito in secondo piano. Firenze ha fatto sentire al mondo, anzi lo ha messo in pratica, quanto ci si possa stringere accanto a una persona con infinita dolcezza, ma anche con delicatezza. Firenze ha dimostrato di andare al di là del luogo comune di città becera e confusionaria. Il comportamento visto è stato, e continua ad essere, assolutamente impeccabile.’
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"Maestro Zeffirelli, Cesare Prandelli ha definito il rapporto che lo lega a Firenze indissolubile. Lei come lo descriverebbe?
‘Dico subito che, come fiorentino, non sono rimasto affatto sorpreso. Ero certo che i fiorentini avrebbero trovato il modo di stupire, e lo hanno fatto forse nel modo più semplice ma assolutamente efficace. Scoraggiando, col silenzio ed una grande compostezza, il tentativo di volgarizzazione del dolore. A cosa sarebbe servito vedere persone piangere e disperarsi in maniera quasi teatrale?’
Eppure è stata proprio questa semplicità a catturare l’attenzione Nazionale.
Firenze ha risposto nell’unica maniera possibile mettendo avanti ai sentimenti la discrezione. E’ stato dimostrato come è possibile condividere i momenti difficili di una persona dover scadere nella drammaticità. Civile: ecco come definirei il legame che si è venuto a creare tra allenatore e città. E credo di non sbagliarmi nel dire che Prandelli è l’unico allenatore tanto amato degli ultimi vent’anni. Ma c’è di più.’
Cioè?
‘Sugli spalti, così come in campo, si è sentito amore. Si è respirato amore. Non voglia di calcio, non timore per una partita importante che doveva ancora essere giocata. Il pallone, per un attimo, è finito in secondo piano. Firenze ha fatto sentire al mondo, anzi lo ha messo in pratica, quanto ci si possa stringere accanto a una persona con infinita dolcezza, ma anche con delicatezza. Firenze ha dimostrato di andare al di là del luogo comune di città becera e confusionaria. Il comportamento visto è stato, e continua ad essere, assolutamente impeccabile.’
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Etichette: Fiorentina, Firenze, Prandelli, Zeffirelli
2 Comments:
E' l'allenatore più amato della storia della Fiorentina. E' l'unica, L'UNICA persona che unisce tutta Firenze e oltre.
Il silenzio è stato impressionante, anche se lì ho capito davvero cosa vuol dire la differenza tra "fare silenzio" e "stare zitti".
Spero che dopo questa volta la gente riacquisti il gusto di fare silenzio in certi momenti.
bravo guazzi, comincia a sta zitto vai allora!
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